Regolamento dojo SEIRYU di NAPOLI e dojo AIKIKAI CASERTA
Il dojo è un luogo in cui si percorre una via, un sentiero verso la saggezza, la conoscenza e il risveglio. L’etichetta e le regole di un dojo non sono vuote formalità, ma servono a preparare le condizioni essenziali per una buona pratica.
Gli elementi fondamentali sono: impegno, collaborazione, disciplina, ordine, cortesia e fede nello scopo per il cui conseguimento i membri del dojo stanno impegnandosi.
E’ indispensabile:
• Una buona educazione.
• Un amore sincero per l’arte che si studia.
• Una fiducia vera nell’insegnante liberamente scelto.
• All’interno del dojo impegnarsi nella pratica con gioia e serenità.
• Evitare di parlare ad alta voce e di distrarsi in alcun modo.
• Astenersi dal fare discorsi di natura privata che esulano dal contesto della pratica e possono
intralciarla.• Osservare una igiene personale scrupolosa.
• Le unghie dovrebbero essere corte, i capelli se lunghi, mantenuti legati ed in maniera composta, per le donne è obbligatorio presentarsi sul tatami senza trucco né smalto ai piedi.
• Il keikogi dovrà essere sempre pulito e indossato correttamente. Non è consentito indossare calzini e magliette (queste ultime sono consentite solo per le donne).
• Prima di iniziare la pratica è opportuno togliersi gioielli, orologi ecc.
• È vietato masticare chewing gum in tutti i locali del dojo ed utilizzare telefonini. Questi ultimi dovranno rimanere spenti oppure in modalità silenziosa.
• Entrando ed uscendo dal tatami con il keikogi si rivolge un saluto in seiza verso il Kamiza dove normalmente c’è il ritratto del Fondatore.
• E’ necessario arrivare in tempo per la lezione e salire sul tatami prima del maestro, aspettando in seiza o praticando individualmente aikitaiso finché non comincia la pratica.
• Non è possibile accedere al tatami durante il saluto iniziale e durante gli esercizi di Kokyu (respirazione), sarà invece possibile accedere dall’esecuzione di “Shiogiri” (movimento di taglio in quattro direzioni nord – sud – est – ovest, mutuato dalle tecniche di spada), e durante la pratica.
• Per accedere al tatami non è necessario chiedere il permesso al maestro.
• Durante il saluto all’inizio e alla fine della lezione e durante le spiegazioni del maestro è
obbligatorio restare in seiza (salvo eccezioni per chi ha seri problemi alle ginocchia).• Se durante la pratica c’è urgenza di porgere al maestro un quesito, aspettare il momento opportuno, evitando assolutamente di chiamarlo da lontano. Prima di rivolgersi a lui, marcare la propria intenzione con un lieve saluto, dopo aver ricevuto spiegazioni o correzioni, con interesse ed umiltà inchinarsi nuovamente e ringraziare.
• Rivolgersi a tutti i compagni con un atteggiamento cortese.
• Iniziare ogni tecnica facendo prima il saluto con il proprio partner. Quando si termina fare
altrettanto.• Non bisogna parlare durante la pratica, intavolando ragionamenti e disquisizioni tecniche. Per ogni dubbio e chiarimento tecnico ci si può rivolgere ai sempai prima o dopo la lezione.
• E’ inopportuno contraddire o correggere i sempai, mantenersi sempre in ascolto con umiltà.
• I sempai con altrettanta umiltà e gentilezza correggeranno i kohai laddove sarà necessario.
• Dopo la spiegazione di una tecnica se viene chiesto di cambiare persona, è opportuno invitare ilcompagno più vicino senza fare alcuna discriminazione.
• Al termine della lezione si ringraziano nuovamente i compagni con i quali si è praticato.• Ricordare sempre che la cortesia ed il rispetto sono della massima importanza, il saluto ne è la diretta espressione.
• Durante l’allenamento bisogna essere attivi e disciplinati.
• Evitare di parlare o fare commenti durante le spiegazioni del maestro.
• Non si scende dal tatami per bere o per parlare con qualche spettatore.
• Se il maestro chiede ad uno studente di fare qualcosa, non bisogna esitare, ma farlo nella maniera più rapida possibile.
• Se si deve lasciare la lezione prima della fine, chiedere il permesso al maestro e salutarlo.
• Ordine, concentrazione, cortesia e decenza sono principi che devono regnare anche negli spogliatoi e negli altri locali del dojo.
Queste sono semplici regole che possono essere completate ed integrate.
Ricordare che entrare in un dojo significa lavorare su se stessi, migliorandosi sia fisicamente quanto
moralmente e spiritualmente, impegnando tutte le energie affinché la pratica apporti un beneficio
reciproco.
Chi non dovesse accettare questo regolamento è pregato di
non chiedere di essere ammesso a frequentare le lezioni.
Il responsabile del dojo
M° Danilo Manodoro